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Servi di Maria - Genova |
Forse è opera dello scultore lombardo Pace Gaggini (o Gagini) da Bissone, le sue dimensioni attuali sono: altezza cm. 98,5, larghezza cm. 62,5.
Era sicuramente di proprietà della “Consorzia dei Forestieri”, gli stessi della tavola di Barnaba da Modena, dalla quale hanno ripreso parte del tema: la protezione della Vergine con il suo manto.
La riproduzione della Madonna è un’esile figura con le braccia poco proporzionate al corpo, e con mani molto grandi.
Vi sono due angeli che reggono, il manto sotto al quale troviamo a sinistra delle persone maschili senza copricapo e a destra delle figure femminili con un velo sopra la testa.
Il testo sottostante fa riferimento ad un atto notarile riguardante gli oneri su alcune messe da celebrarsi nella chiesa dei Servi.
1476, nel giorno 17 gennaio, nel giorno di Sant’Antonio.
Sia noto a tutti coloro che leggeranno questa scritta che gli egregi signori Giovanni Dugao Biscaglino, Giovanni Capelerio della Germania, Domenico di Caminasco et Simone di Pistoia priori della Consorteria dei forestieri sotto il titolo della Gloriosissima Vergine Maria si accordarono con i venerandi Padre Priore Maestro Stefano di Bargagli e con gli altri frati del detto monastero affinché i frati di detto monastero siano tenuti sempre e in ogni tempo a celebrare una messa ogni giorno, e in ogni primo e secondo lunedì del mese a celebrare una messa dei defunti, ed anche celebrare col canto le seguenti Messe, cioè: nella festa della Purificazione di Maria, nel giorno di Santa Barbara, nel giorno di San Nicola, nel giorno di Sant’Ambrogio, nel giorno di Santa Margherita, nel giorno di tutti i defunti, nel giorno della Santa Croce di settembre, nel giorno di Sant’Antonio e nel giorno di San Rocco
E i priori di detta consorteria siano tenuti a dare ogni anno e saldare al detto Priore e frati lire dodici della moneta corrente e inoltre nella festa della Purificazione di Maria un fiorino per i pasti ed anche nella festa di Santa Barbara dieci soldi ed anche quattro soldi nella festa di San Rocco e ciò per sempre e in ogni tempo come appare chiaramente nell’atto in possesso di Geronimo Bazzurro ed ordinarono i suddetti accordi con il consenso e la volontà di tutti (i membri) di detta consorzia.